FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Le Cronache Di Narnia
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Le Cronache Di Narnia   
Autore Le Cronache Di Narnia
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:14  
C’è una ragione speciale per cui Lucy, la più piccola dei fratelli Pevensie, giocando a nascondino finisce per scegliere di entrare nell’armadio, e mentre osserva la porta dell’armadio rinchiudersi retrocede sino ad affondare fra le pellicce e sentire il pizzicore degli aghi di pino sulla pelle, il gelo della neve cadente, e a perdersi in un bosco stretto dalla morsa di un inverno secolare.




  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:15  
La stessa ragione che conduce i fratelli Pevensie Peter, Susan, Edmund e Lucy nella nella vechia casa del professor Kirke (uno stralunato e delizioso Jim Broadbent), immensa e piena di stanze e passaggi e manufatti che qualsiasi castello potrebbe invidiare, lontano dai bombardamenti che devastano Londra; la stessa che rende una giornata piovosa in una strabiliante avventura.




  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:16  
La ragione è una profezia che recita:

Il tempo del male sarà terminato

Quando i figli di Adamo e del suo costato

I troni di Cair Paravel avranno conquistato


Ma prima di arrivare a capire la profezia, i fratelli Pevensie dovranno passare attraverso alcune prove che sottoporranno l’unione famigliare a dura prova.

  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:18  
Le cronache di Narnia è, in generale, un adattamento fedele, rispettoso del libro nei toni e nell’immaginario. L’allegoria cristiana sottintesa nel romanzo non è amplificata o celata, e niente è stato trascurato (anche se nella terra magica di Narnia i miti e le religioni occidentali — classico, cristiano, celtico, norvegese — sono confusi in modo da essere considerati simili). Il regista, Adamson riesce a rendere magistralmente il magico ‘sense-of-wonder’ e quando Lucy Pevensie (l’adorabile Georgie Henley) passa attraverso l’armadio per ritrovarsi sotto un lampione che ha radici, nessuna spiegazione viene data, e nessuno ne sente il bisogno.



Il film segue il diagramma e la struttura di base del libro e i relativi temi più importanti sopravvivono intatti: colpa ed espiazione, lealtà e fede, sacrificio e redenzione, morte e resurrezione, il trionfo del bene sul male. Il regista porta in vita la storia di Lewis con magia sufficiente per rendere il film una delle storie per tutta la famiglia più felici degli ultimi tempi.



Ovviamente ci saranno puristi poco disposti ad accettare cambiamenti del testo originale, anche se il cambiamento in sé non è necessariamente una cosa negativa.

Altri potrebbero eccepire al regista d’aver tradito il proprio suo pedigree, d’essere stato troppo fedele, e quindi di non aver saputo dare alla pellicola la stessa impronta molto personale che ha caratterizzato Shrek, ma rischiamo di entrare in una spirale critica da cui non esiste uscita.



Le variazioni dell'adattamento (principalmente espansioni rese necessarie dalla brevità del libro) sono in gran parte efficaci. L'arrivo di Babbo Natale (James Cosmo) è rimaneggiato con successo, così come è efficace il terribile inseguimento della Strega Bianca sulla sua slitta trainata da renne. Il conflitto fra Peter ed Edmund approfondisce meglio di quanto Lewis avesse fatto la psicologia dei protagonisti, e anche Susan, nel libro la più trascurata dal punto di vista caratteriale, guadagna in spessore.



Qualche cosa, com’è naturale, non funziona, come la scelta di abbandonare l'uso dell'inverno come simbolo di malvagità, tornando a un più consumato e stereotipato dualismo luce/tenebre, o la dilatazione dei tempi di battaglia; diverso nel film è l’effetto che la presenza delle due figure carismatiche, Aslan e la Strega Bianca hanno su chi li circonda.


  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:19  
Il terrore che la Strega Bianca incute con la sola presenza viene giustificato solo dalla sua crudeltà; la sensazione di benessere e pace che la figura di Aslan trasmette viene sminuita, umanizzando così il rapporto tra divino e diabolico. Anche la transizione dal glaciale inverno alla primavera, uno dei principi centrali del libro (il simbolo della caduta del vecchio mondo e la nuova creazione, il momento in cui il bene dormiente da cento anni si risveglia) al quale Lewis dedica molto spazio nel libro con la descrizione della neve che si scioglie, l’acqua corrente, la ricomparsa dei fiori, viene risolta in rapide sequenze nel film.



Altre sequenze potrebbero far storcere il naso degli appassionati più accaniti: la sofferenza di Aslan durante il percorso di Aslan alla Tavola di pietra, o l’importante scena del ritorno alla vita delle statue vittime della crudeltà della Strega Bianca (scene per le quali si direbbe che gli effetti speciali siano stati creati, e che invece vengono riprese quasi distrattamente, come se il regista fosse concentrato su altri accadimenti), che avrebbero avuto bisogno di maggiore enfasi, ma si tratta di scelte imposte dalla spettacolarizzazione del film. Andrew Adamson alla fine ha girato con la meticolosa attenzione che ci si aspettava dal creatore di Shrek; e l’estrema fedeltà spesso si trasforma in poesia (l’incontro fra Lucy e Tumnus) anche se non sempre si tratta del sorprendente capriccio che conquista.

  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:19  
Rimangono sempre molte le ragioni per essere riconoscenti alla Disney per questo adattamento delle Cronache di Narnia. Da noi la maggior parte dei lettori di Lewis lo ricorda per opere quali Perelandra o Lontano dal pianeta silenzioso, e questa è un ottima occasione per riscoprire le Cronache di Narnia, molto conosciute nei paesi anglofoni e poco lette in Italia.



La tecnologia dell’industria cinematografica è maturata al punto da potersi accostare al linguaggio figurato di Lewis in modo pressoché perfetto. Il lavoro degli effetti speciali è superbo e visivamente, la pellicola rimane notevolmente vicina alle semplici illustrazioni del libro di Pauline Baynes dando vita a un mondo spettacolarmente realistico. Il regista Adamson è cresciuto attraverso la disciplina degli effetti speciali e "in Narnia" ha realizzato brillantemente il quasi impossibile: rendere credibili musi animali malleabili ed espressivi.




Aslan

Gli abitanti animali di Narnia potrebbero passare per reali fino a che non rivelano la loro straordinarietà aprendo la bocca per parlare.

Aslan è visivamente un trionfo. Una creazione digitale sbalorditiva: non assomiglia esattamente a un leone reale, ma è una realizzazione magnifica — la sua morbida criniera s’increspa morbidamente nel vento, e con King Kong è uno dei protagonisti interamente digitali della stagione cinematografica.



A questo proposito dobbiamo segnalare la scelta sciagurata di far doppiare la carismatica e possente figura di Aslan a Omar Shariff. Il leone con la voce stentata e l’accento straniero perde gran parte della sua credibilità. Davvero una scelta inspiegabile.



Uno degli effetti più magici delle Cronache di Narnia non è nella fluidità della criniera digitale, o nelle creazioni generate dal computer, bensì nella meraviglia che gli occhi della piccola Georgie Henley esprimono la prima volta che varca la soglia nell’armadio e si ritrova a Narnia.


  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
Iaia82

Reg.: 29 Mag 2007
Messaggi: 78
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-05-2007 10:20  
a piccola Lucy è il cuore e l'anima della storia con la sua tenera meraviglia e l’innocente sensibilità. Le sue interazioni con il sig. Tumnus e Aslan sono particolarmente riuscite.



Le interpretazioni degli altri attori sono convincenti. Bravo il giovane Skandar Keynes a rendere il disagio e il tormento causati dall’attrazione esercitata dalla Strega.

Brava Tilda Swinton, che fa un lavoro notevole nel non trasformare la strega bianca in un cliché. Crudele e con l’atteggiamento di un aristocratico costretto in una stia insieme alle galline, quanto superba e terribile valchiria in battaglia, senza per questo risultare comica.



Persino Peter, il fratello maggiore dei Pevensie, che soffre del complesso di Aragorn (la riluttanza che speriamo non diventi a sua volta un cliché) cade in una sola, incolpevole incogruenza quando nel cuore della battaglia Peter si preoccupa di convincere Edmund e le ragazze ad abbandonare il conflitto ed il ritorno a casa in Inghilterra (una sciocchezza, dal momento che la profezia si può avverare solo se tutti e quattro i fratelli salgono al trono di Narnia).


  Visualizza il profilo di Iaia82  Invia un messaggio privato a Iaia82    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.004603 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: